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Il massaggio


 E’ una forma di terapia antica e anche uno dei gesti più naturali che compiamo quotidianamente, dal momento che è istintivo frizionare una spalla indolenzita, o la parte del corpo che fa male.
In pratica è un insieme di diverse manovre eseguite sul corpo per lenire dolori muscolari o articolari, allentare tensioni e affaticamento muscolare, per tonificare il volume di alcuni tessuti ma anche per migliorare il benessere psichico.

Effetti del Massaggio

 

Il massaggio è in grado di indurre diversi importanti effetti, non solo sull’apparato muscolo-scheletrico ma anche sull’intero organismo:

·         Attenuazione dei segni di tensione presenti sotto forma di crampi e spasmi muscolari. Attraverso il decongestionamento e rilassamento dei i tessuti, accelera la guarigione dalle contratture muscolari.

·         Miglioramento della circolazione generale: l’azione del massaggio consente un miglior reflusso sanguigno in direzione del cuore.

·         Stimolazione della microcircolazione locale.

·         Effetto drenante con accelerata rimozione delle tossine.

·         Riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

·         Riduzione del ristagno linfatico, in particolare agli arti inferiori.

·         Diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo e serotonina con conseguente riduzione dello stato d’ansia, miglioramento dell’umore e inibizione della sensazione dolorifica.

 



 

 Cos’è una contrattura muscolare e perchè è così importante ridurla?
La contrattura muscolare è una contrazione involontaria, persistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici.
Il muscolo coinvolto si presenta rigido e l’ipertonia delle fibre muscolari è apprezzabile al tatto.
La contrattura è di per sè un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico per cui vi si innesca una contrazione difensiva con un aumento involontario e permanente del tono.
Si sviluppano contratture in seguito a gesti sportivi a freddo, movimenti bruschi e violenti, traumi muscolari contusivi, stiramenti o lesioni muscolari, distorsioni capsulo-legamentose, squilibri posturali, compensi funzionali, immobilità articolare da tutori e apparecchiature gessate, mancanza di coordinazione e in generale in tutti i casi in cui il disuso di uno o più muscoli porta ad un relativo sovraccarico di altri.
Il soggetto colpito da una contrattura avverte un dolore più o meno intenso e diffuso lungo l’area muscolare interessata.
Per ridurre una contrattura è necessario un trattamento manuale o strumentale in base alla gravità.

 

 

Massaggio distrettuale o Massaggio in toto?


Sicuramente il massaggio è da intendersi come una manovra globale più che locale.
Non ci si deve stupire quindi se un terapista serio con una prescrizione di massaggio al tratto cervicale estende il massaggio anche al tratto lombare e viceversa.


Il massaggio localizzato è “un non senso”, perché la tensione muscolare dei muscoli circostanti si ripercuoterà nuovamente ai muscoli massaggiati, rendendo insignificante l’operato del terapista e inutile il trattamento.

Vediamo ora alcuni buoni motivi per massaggiare il rachide in toto:

• 1 - Catene muscolari

L’inserzione tendinea è il punto sul quale un muscolo si inserisce all’osso attraverso il tendine.
Sulle articolazioni e ossa si inseriscono più muscoli che nella loro disposizione per contiguità e continuità danno origine a catene muscolari.

Questo fa si che le forze e le tensioni relative a un muscolo coinvolgano anche quelli contigui per il “principio di irradiazione” (Sherrington).

Una contrattura muscolare e lo stato di tensione anormale che ne consegue, si rifletterà inevitabilmente su zone limitrofe; per questo motivo è limitativo massaggiare una porzione del sistema.
• 2 - Fasce neuro-connettivali

Il tessuto connettívo mette in collegamento tutte le parti del corpo, rivestendo i muscoli fino alle fibre più profonde; la fascia è una membrana che si stende su tutto il corpo immediatamente sotto la pelle con funzione di contenimento.

Anche in questo caso è intuibile come uno stato di contrattura/tensione di una certa area dell’apparato muscolo-scheletrico possa riflettersi su di un altra e come pertanto risulti insignificante un massaggio “al collo”.

• 3 - Anche i compensi possono produrre dolore e rigidità a distanza.

Il compenso è un meccanismo di protezione attraverso il quale il SNC cerca di ovviare a una limitazione funzionale elaborando un movimento diverso nel rispetto del confort a discapito dell’equilibrio.
Si pensi ad esempio ad un gesto da compiere con la mano oltre l’altezza della testa che non sia più possibile compiere in modo soddisfacente con il normale uso dell’arto superiore; spontaneamente verrà normale alzare tutta la spalla e portare il dorso all’indietro per ottenere lo stesso risultato.
Ripetendosi nel tempo ciò darà luogo ad un disequilibrio muscolare e contratture.
Ecco come un dolore a una spalla nel tempo potrebbe portare dolore e contratture anche al collo e al dorso.

 

                                                                      




Principali tipologie di Massaggio

 

·         Massaggio rilassante (o miorilassante)

·         Massaggio sportivo

·         Massaggio defaticante

·         Massaggio terapeutico

·         Massaggio antistress

 

·         Massaggio ayurvedico

 

·         Massaggio californiano

 

                                                                                                                

 

 Le finalità del massaggio

Il massaggio può avere varie finalità, le principali possono essere la prevenzione, la cura, il senso di benessere.


Come prevenzione per eventuali inconvenienti ci si può rivolgere con regolarità al massaggiatore di fiducia che conoscendo le caratteristiche fisiche del soggetto agirà con un massaggio mirato per prevenire determinati tipi di disturbi e per garantire un generale senso di benessere.

La cura è sicuramente la finalità più diffusa di ogni massaggio: a meno che non faccia parte della propria cultura e del proprio stile di vita, in genere chi si sottopone ad un ciclo di massaggi lo fa per curare determinati tipi di dolori, come ad esempio un dolore cervicale persistente, oppure una contrattura muscolare o disfunzioni di certi organi.

 

Perché il massaggio sia una cura efficace deve essere eseguito da mani esperte e professionali, presso un centro riconosciuto e specializzato.

Il senso di benessere generale è un’altra delle finalità più diffuse del massaggio e questo fa parte sicuramente delle culture orientali dove chiunque si fa massaggiare con assidua regolarità semplicemente per garantire il proprio buono stato psicofisico. Ma ormai anche nel nostro mondo occidentale è sempre più frequente il ricorso ai massaggi non per curare o prevenire determinati tipi di dolori, ma semplicemente per star bene, per calmarsi, per rilassarsi e per essere in armonia con se stessi.

La principale finalità del massaggio nelle culture orientali è infatti quella di stimolare l’energia riportando equilibrio, armonia e benessere tra anima e corpo.

 

Dopo un massaggio ben eseguito l’effetto benefico si farà sentire con una sensazione di benessere e leggerezza estremamente piacevole.

Il massaggio è antico come il mondo, è un gesto istintivo, primordiale, e l’uomo ha evoluto questo gesto spontaneo.


Ogni corpo rivela la propria storia attraverso la postura, le tensioni muscolari, i punti maggiormente dolorosi.
Un tempo farsi massaggiare era un appannaggio tipico delle persone ricche ad altolocate, oggi fortunatamente l’uomo impiega maggiori risorse nella cura di se stesso, ed il massaggio è uno splendido metodo per prendersi cura di se.

Il massaggio ci fornisce un mezzo per neutralizzare lo stress che questo mondo così caotico ci procura.La prima cosa importante è ritrovare quell’apertura mentale che ci permette di essere toccati, o di toccare un’altra persona in modo quasi “intimo” senza esserne in confidenza alcuna. In qualche modo il nostro spazio vitale, così importante per noi nella vita quotidiana deve essere violato senza che questo ci crei delle tensioni interne.

Il rapporto tra il massaggiatore ed il massaggiato deve diventare uno strumento di dialogo energetico benefico per entrambi, bisogna ritrovare il piacere del tatto.


Il piacere del tatto si ritrova alla fine nella gioia del dare e del ricevere, del conoscere e conoscersi, nell’entrare in simbiosi con l’altro.


La tensione continua e la rigidità provocano a lungo andare una diminuzione di energia e vitalità nel soggetto; tale energia viene ripristina tramite un massaggio adeguato.

Il massaggio viene considerato un’arte in quanto non è sufficiente la conoscenza della tecnica ( che si potrebbe apprendere da un libro ) se non è supportata dall’amore per ciò che si sta facendo.

 

Il massaggio può essere una terapia di base per svariati malanni, ma può anche essere complementare ad altre terapie; è comunque molto utile anche a chi gode di ottima salute.


E’ indicato in caso di mal di testa, mal di schiena, problemi intestinali o digestivi, ma anche per contratture, distorsioni stiramenti o slogature; allevia il dolore in casi di reumatismi o gambe pesanti.
Fondamentale anche per alleviare lo stress o per aiutare persone ansiose o nervose, può anche aiutare a ridurre lo strato di grasso superfluo e a rendere più tonici i tessuti.
Non bisogna però massaggiare in caso di un processo infiammatorio in atto, e su parti particolarmente arrossate o turgide, inoltre non bisogna massaggiare un soggetto con la febbre.

 

Gli effetti del massaggio sono molteplici, e la sua efficacia si diffonde oltre il punto preciso dove questo viene eseguito.

Può servire per mobilizzare l’energia bloccata quando ad esempio ci accorgiamo di essere molto contratti in tutto il corpo con una respirazione molto superficiale.

Riattiva la circolazione, infatti durante il massaggio si dilatano i vasi sanguigni presenti sotto la pelle e questo aiuta l’ossigenazione delle cellule.

Distende la muscolatura e ossigena i tessuti

Infine un massaggio ben fatto influisce anche sul nostro sistema nervoso, che ne trae grandi benefici.


Il massaggiato

 

Le parti che sono interessate al massaggio devono essere scoperte e prive di indumenti o accessori (collane, bracciali ecc.) per facilitare le varie manovre del Terapista e il flusso circolatorio.

Durata

 

La durata della seduta di massaggio non è mai fissa e dipende dalla zona massaggiata, dal paziente e dalle condizioni nelle quali si svolge il massaggio.


Per il massaggio terapeutico la seduta potrà raggiungere la durata di massima di un’ora e l’intero ciclo potrà arrivare al massimo di 10-15 sedute, a giorni alterni.


Sono consigliabili, le ore lontane dai pasti, non affrontare comunque il massaggio dopo un pasto abbondante.


Nei casi in cui il trattamento terapeutico debba essere protratto per lunghi periodi, dopo 15 o 20 sedute è opportuno interporre un periodo di riposo, dato che i tessuti abituati allo stimolo, non reagiscono più con la prontezza e la vivacità iniziali.

 

 


 

 

 


                           

 

 

  Massaggio defaticante

 Il massaggio defaticante distensivo è orientato a ristabilire equilibrio energetico che un’eccessiva esposizione allo stress può compromettere.

Il massaggio defaticante post attività sportiva, combinato con l’uso di oli essenziali

(aromacosmetica per uso esterno), facilita la rimozione delle scorie derivate dal lavoro muscolare.

Questa terapia è indispensabile per chi vuole poi sottoporsi a trattamento dimagrante e disintossicante dal momento che da un lato prepara il corpo eliminando le cellule morte della pelle dall’altro facilita l’assorbimento delle creme che saranno utilizzate nel trattamento.
E’ utile per chi vuole poi sottoporsi a trattamento dimagrante e disintossicante, abbronzante.

Un massaggio molto efficace che coinvolge tutto il corpo che viene eseguito attraverso peeling con una miscela di sali, cui segue un ulteriore massaggio con particolari creme nutrienti, idratanti e ammorbidenti.

Questa terapia è indispensabile per chi vuole poi sottoporsi a trattamento dimagrante e disintossicante dal momento che da un lato prepara il corpo eliminando le cellule morte della pelle dall’altro facilita l’assorbimento delle creme che saranno utilizzate nel trattamento.

L’epidermide è più tonica, elastica, idratata, pronta sia per eventuali trattamenti dimagranti che trattamenti anticellulite, sia per una abbronzatura dorata e duratura. La circolazione sanguigna e linfatica migliorano, le tensioni muscolari svaniscono.

 

Massaggio rilassante

 

 

 

Il ricorso al massaggio rilassante, per eliminare la fatica, per alleviare il dolore, per rilassare, per lenire dolori muscolari o articolari, per tonificare il volume di alcuni tessuti, ma anche per preservare e migliorare il benessere psichico, allentando tensioni, stati di stress e fatica si perde nella notte dei tempi.
È una tecnica che non ha l’obiettivo di dare risultati medici o fisioterapici; il suo scopo principale è quello di fornire benessere e distensione.


Il massaggio aiuta ad alleviare stress e fatica e ci fa sentire accuditi e coccolati. Le zone del corpo in cui si accumulano le tensioni possono essere molteplici: dalla testa al collo, dalle braccia alla schiena fino ai piedi. Grazie al massaggio aumenta la flessibilità del corpo, migliora la circolazione sanguigna, stimola il flusso di energia e contribuisce a produrre una sensazione di intensa vitalità.
In genere viene eseguito con oli salutari, aromatici e non, attraverso movimenti lenti e, a seconda dei casi, più o meno profondi.

 


Permette di prendere coscienza delle proprie tensioni muscolari e facilita l’individuazione delle zone del proprio corpo più soggette all’accumulo di stress.


Il massaggio rilassante calma la mente, stimola e riattiva le funzioni vitali dell’organismo, rinforza il sistema nervoso ed immunitario, migliora la circolazione e la respirazione, favorisce il sonno e diminuisce lo stress. Svolge una lieve analgesia sui punti del dolore e serve per decontrarre le masse muscolari in tensione.

 

tutto si basa sul concetto del “tocco manuale a scopo terapeutico”.



Massaggio Cranio Sacrale (vedi approfondimenti nel menù laterale)

Tecnica di massaggio rilassante che si effettua solamente al cranio-cuoio capelluto-capelli e volto. E’ un massaggio della durata di circa 40-60 minuti. Ha lo scopo di rilassare il volto e le contrazioni che avvengono sulla muscolatura striata e liscia, dallo stress.


Massaggio Antistress. La funzione di questo massaggio non è quella di curare, ma di agire sulle tensioni muscolari. Il terapista porta con dolcezza a “respirare attraverso le zone bloccate” il paziente che, in maniera attiva, segue con il respiro le varie manovre del massaggio. E’ una tecnica manuale della durata di circa una o due ore.

 

Massaggio Tonificante (vedi approfondimenti nel menù laterale)

E’ essenzialmente un massaggio energico dove la mano assume: a pugno, a coppa, a staffa, dei movimenti ritmici anche di pressione. Impastamenti energici.

E’ una tecnica che si adotta nei rilassamenti muscolari: ipotonicità.

Massaggio “Aromamassaggio” (vedi approfondimenti nel menù laterale)

Si abbina l’aromaterapia con i movimenti fluidi e ritmici sia della mano, che delle braccia. E’ un massaggio della durata di circa un’ora. E’ una tecnica molto dolce e intensa, dove l’aroma assume una valenza di primaria importanza.

 

Massaggio sportivo

Il massaggio sportivo è un tipo particolare dimassaggio eseguito su specifiche regioni corporee al fine di migliorare la performance atletica .

Le finalità del massaggio sportivo sono numerose, alcune si basano su fondati presupposti scientifici, mentre altre derivano da osservazioni ed esperienze di chi le esegue.

I suoi numerosi benefici derivano da due particolari presupposti:

1) azione diretta data dall’aumento del flusso ematico con conseguente ipertermia locale (anche se vari studi non hanno ancora confermato questa ipotesi, apparentemente piuttosto ovvia)
2) azione indiretta data dalla contemporanea eccitazione di terminazioni nervose e conseguente stimolazione del sistema nervoso parasimpatico

Da questi due elementi derivano tutte le proprietà benefiche attribuite al massaggio sportivo, tra le quali rientrano:

• riduzione delle tensioni muscolari

• diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo e serotonina con conseguente riduzione dello stato d’ansia e miglioramento dell’umore; a tale diminuzione si associa un aumento delle endorfine circolanti con conseguente inibizione della sensazione dolorifica


• riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa


• stimolazione della microcircolazione locale


• effetto drenante abbinato ad accelerata rimozione dell’acido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante l’attività sportiva


• decongestionamento e rilassamento dei i tessuti, abbinato ad accelerata guarigione dalle contratture muscolari


• prevenzione degli infortuni


• preparazione muscolare all’attività fisica.

 

Il massaggio sportivo trova dunque applicazione non solo dopo una gara, ma anche tra una competizione e l’altra o prima della gara stessa.

Gli effetti positivi del massaggio sportivo vengono potenziati dal simultaneo impiego di prodotti a base di oli essenziali.

Tutti possono usufruire dei benefici di questo tipo particolare di massaggio, indipendentemente dall’età, dal tipo di sport praticato e dal proprio livello prestativo.

 


Lo scopo del massaggio sportivo è quello di aumentare la capacità di prestazione e, pertanto, riveste un ruolo importante nel sistema di preparazione degli atleti. Tuttavia deve essere considerato come un mezzo complementare delle altre più importanti misure attive di allenamento.
Infatti pur rappresentando un ottimo mezzo per superare la fatica e recuperare la capacità lavorativa, il massaggio prima della gara, della partita o dell’allenamento ha ceduto il posto a pratiche di riscaldamento ed allungamento muscolare con una stimolazione attiva della funzione circolatoria che è molto più efficace.


Il massaggio sportivo è invece, insostituibile nel compito di azione generale sulla psiche: influenza positivamente non solo la situazione fisica, ma anche lo stato generale di benessere calmando gli atleti nervosi e stimolando quelli rilassati.



In generale, comunque, il fine è di dare all’apparato locomotore la sua completa dimensione al servizio dell’attività sportiva.


Si distinguono un massaggio di allenamento di preparazione a lungo termine, un massaggio pregara di preparazione immediata allo sforzo ed un massaggio dopo lo sforzo di defaticamento.

 

 

Il massaggio di preparazione immediata allo sforzo è l’indicazione più frequente. Esso ha funzioni di riscaldamento in quanto genera calare aumentando la temperatura della pelle e dei muscoli, eccita la funzione muscolare aumentandone la capacità di azione, mette in azione i riflessi in genere, in modo che i muscoli siano posti in stato di ricettività tonica, pronti a contrarsi con la massima velocità e forza e migliora la mobilità articolare preparando alle massime ampiezze richieste dalla prova in particolare, grazie anche agli stiramenti ed alle mobilizzazioni passive associate. Durante l’esecuzione di questo massaggio di riscaldamento bisogna tener presente prima di tutto lo stato psicoemotivo e funzionale dell’atleta, l’affaticamento fisico, l’eventuale presenza di traumi non completamente guariti. La sua durata, quindi, dipende oltre che dal tipo di sport, dalle caratteristiche individuali dell’atleta.

La metodica del massaggio, comunque, deve essere semplice, non deve affaticare l’atleta e deve includere un minimo di varianti per una durata di 5/15 minuti. Sulle masse muscolari si usano manovre profonde (impastamentí, percussioni, frizioni profonde) con particolare attenzione ai muscoli che vengono maggiormente sollecitati. Anche le articolazioni soggette a maggior carico necessitano di un massaggio accurato: si procede per ogni articolazione con frizioni mobilizzanti i legamenti e le inserzioni muscolari per terminare con stiramenti e mobilizzazioni al fine di ottenere la massima escursione articolare soprattutto se vi sono vecchie lesioni. È bene che al termine l’atleta resti ben coperto ed in leggero movimento continuando il riscaldamento muscolare attivo e articolare con esercizi appropriati con posture che realizzino i massimi stiramenti. La priorità per talune varianti dipende dallo scopo da raggiungere: se è presente l’apatia prevalgono gli impastamenti veloci e gli scuotimenti dei muscoli, mentre per l’eccessiva eccitazione pregara sono più adatti le frizioni e gli sfregamenti lenti. Ricordiamo, tuttavia, che il massaggio od altri procedimenti passivi quali la sauna ecc… non sostituiscono gli esercizi di riscaldamento che hanno una funzione primaria anche preventiva anti infortunistica. Infatti, sia gli esercizi fisici generali che quelli specifici per ogni sport fanno aumentare la temperatura muscolare fino ad un livello ottimale per lo svolgimento dei processi di ossigenazione dei tessuti..


Più i muscoli sono “riscaldati” minore è la probabilità di traumi e maggiori sono le possibilità di una buona prestazione nelle gare.

Il massaggio sportivo è inteso anche come massaggio di recupero dopo lo sforzo, ed è rivolto ad accelerare lo smaltimento della fatica evitando la comparsa di indolenzimento muscolare.
Si basa sul fatto che i prodotti catabolici del ricambio non vanno a depositarsi nei tessuti subito dopo la prestazione fisica e si cerca di favorirne al massimo l’eliminazione eseguendo il massaggio da 30 minuti a quattro ore dopo le gare o gli allenamenti in dipendenza del grado di affaticamento.
La durata del trattamento dipende dal tipo di sport e dalle esigenze dell’atleta che, può aver bisogno di un massaggio completo o localizzato alle aree muscolari che hanno sopportato il maggior carico. Indicativamente non deve però mai superare i 40 minuti in quanto non deve affaticare il soggetto.
Non sono quindi indicate le manovre stimolanti quali le percussioni col bordo ulnare della mano, ma si devono usare le varianti ad azione profonda che favoriscono il deflusso e decongestionano e rilassano, quali:sfioramenti, sfregamenti drenanti, impastamento lento associando, intercalandole, vibrazioni leggere a scopo calmante e sedativo. Evitare, comunque, le manovre troppo energiche.
All’inizio va massaggiata la schiena, quindi gli arti inferiori posteriormente, poi anteriormente ed eventualmente il petto e gli arti superiori. Il trattamento, tuttavia, delle contusioni e dei dolori leggeri, verrà praticato eventualmente dopo aver sentito il parere del medico.
Se l’atleta è molto stanco il massaggio di recupero deve essere leggero e di breve durata, riservando il trattamento principalmente alla schiena ed alle zone paravertebrali. Il giorno successivo si useranno le manovre più profonde completando possibilmente il trattamento con idroterapia tiepida o calda con bagni e sauna per defaticare i muscoli e distendere il sistema nervoso.
Di pari efficacia, come misure antifatica, sono il nuoto in piscina (28/30 min.), corsa lenta e ginnastica di compenso in forma leggera.

 

 

L’uso della sauna e dell’idroterapia deve sottostare a regole precise. Infatti, sono ottimi mezzi per combattere la fatica e ristabilire la capacità lavorativa, ma affinchè si evidenzino i loro effetti bisogna tenere conto delle caratteristiche individuali dell’atleta, del suo stato funzionale, del livello di preparazione e dello stato in cui si trova l’apparato neuro – muscolare.


Gli effetti della sauna si evidenziano con cambiamenti positivi del sistema cardiocircolatorio, respiratorio e muscolare, nell’eliminazione dei prodotti catabolici col sudore, nella riduzione del tono muscolare. La sauna migliora tutte le funzioni della pelle e stimola i meccanismi dì difesa. Per accelerare i processi di recupero dopo grandi fatiche fisiche sono consigliate 1 – 2 entrate in sauna per la durata di 5/10 minuti ciascuna, alla temperatura di 70-90°. L’atleta dopo fa una doccia calda e un massaggio, che deve essere leggero ( sfregamenti e impastamenti leggeri, vibrazioni), per 20 – 25 minuti. L’uso della sauna non è indicato se l’atleta è molto stanco e se subito dopo è in programma l’allenamento: una eccessiva permanenza in sauna può peggiorare lo stato di salute generale, infatti quando se ne abusa i muscoli diventano troppo rilassati, l’organismo si disidrata e si verificano disfunzioni nel sonno e nell’appetito.

 

Il massaggio sportivo per la preparazione a lungo termine viene eseguito alla ripresa delle attività dopo un infortunio, durante gli allenamenti, sui punti deboli dell’atleta ed in modo particolare sulle zone cicatriziali muscolo – legamentose.



Si utilizzano manovre leggere all’inizio per poi abituare gradualmente il corpo ad un massaggio più energico utilizzando sfregamentì, impastamenti, e, soprattutto, le frizioni precise che hanno un ruolo preponderante per cancellare i punti dolorosi, preparare allo sforzo e migliorare il trofismo. Tuttavia la scomparsa del dolore non è da identificare con la guarigione, per la quale, è indispensabile il ritorno della forza, della velocità ed il ripristino delle ampiezze di movimento dopo uno specifico training lavorativo muscolare, propriocettivo e senso – motorio.


Per il trattamento delle lesioni muscolo – tendinee, capsulari e legamentose periarticolari si può utilizzare il massaggio di CYRIAX che consiste nel localizzare i tessuti colpiti da lesione e su questi effettuare una frizione trasversale profonda perpendicolarmente alla direzione delle fibre colpite.

 

 

 

 

 

 

Massaggio linfodrenante

 

La linfa è un liquido che scorre all’interno del sistema linfatico.


Il suo compito è di ripulire il nostro corpo dalle scorie e dalle tossine accumulate ogni giorno.
Il percorso della linfa nel nostro corpo è paragonabile a quello del sangue nel sistema circolatorio, l’unica differenza è il modo in cui i fluidi scorrono. ??In quello circolatorio abbiamo un motore che ininterrottamente funge da pompa, il cuore, mentre nel sistema linfatico il movimento della linfa è dato dalla contrazione dei muscoli attraverso la spremitura del contenuto dei vasi. Ed è proprio per aiutare il nostro sistema linfatico che si praticano trattamenti di linfodrenaggio manuale, favorendo lo scorrere della linfa nel sistema linfatico.

  

La tecnica del linfodrenaggio nasce nel 1936 in Francia, ad opera del Dott. Vodder, dopo anni di studi teorici e sperimentali.


I vasi linfatici sono molto delicati ed è per questo che occorre una tecnica molto particolare che non comporti l’uso della forza, ma movimenti dolci, lenti, ritmici, armonici, mirati a ricreare l’equilibrio idrico nei tessuti.

 

Il corretto drenaggio della linfa dipende interamente dalla mano e nessun apparecchio può sostituire l’approccio manuale.

 

Con il drenaggio linfatico manuale si ottiene una rigenerazione completa ed immediata dei tessuti, nonché un effetto duraturo di riduzione dell’edema e molto spesso anche del dolore.

Si arriva inoltre al riequilibrio del Sistema Neurovegetativo ed un rilassamento psicofisico globale. Inoltre si potenziano le difese immunitarie proprie dell’organismo, poiché massaggiando i linfonodi si favorisce la fuoriuscita delle cellule dell’immunità, che passano nella linfa e quindi nel sangue, aumentando la resistenza contro le infezioni.

Per i suoi molteplici effetti il linfodrenaggio manuale è utilizzato nel trattamento scientifico del sistema linfatico per la risoluzione dell’edema nei decorsi post-operatori, in caso di di insufficienza venosa, nel trattamento della cellulite e di svariate patologie linfoedematose, post – traumatiche, in gravidanza, ecc.

 

 

 





MASSAGGIO ANTI STRESS

 

Lo stress sta minacciando la salute e la qualità della vita dell’uomo in tutto il mondo industrializzato.
In Italia colpisce due persone su tre.


Da quando la medicina ne studia gli effetti, ha dimostrato che lo stress innalza la pressione arteriosa fino a danneggiare il cuore e le arterie. Logora il cervello. Abbassa le difese immunitarie. Indebolisce la fertilità e la potenza sessuale. Favorisce l’insorgenza di ansia e depressione.

Il logorio della vita moderna “promosso dallo stress” in un crescendo inarrestabile sta caratterizzando la nostra vita attuale. Purtroppo non esistono farmaci per combatterlo. La medicina moderna si sente impotente e prevede che i danni per la salute dell’uomo provocati dallo stress saranno ancora più gravi nel nuovo millennio.


Già il massaggio classico è riconosciuto come antidoto contro lo stress e gli effetti distruttivi di accumulo ?che le malattie legate allo stress hanno sul nostro fisico.

 

 

Il massaggio antistress centra in modo mirato il problema “stress”, è studiato per offrire, in modo perfetto, il recupero dell’equilibrio olistico e liberarsi dalla morsa della tensione. ??
Durante il massaggio, lo stimolo e il rilassamento di certi particolari punti, il corpo e la mente. si rilassano e “staccano il contatto” con il vortice febbrile dei problemi, delle preoccupazioni e delle abitudini.
Cosi’ facendo la stessa energia spesa per reagire allo stress viene reincanalata permettendo in questo modo l’avvio di processi curativi spontanei.

In pratica il massaggio integra il corpo, la mente e le emozioni che sappiamo collegate tra loro in modo sottile. Induce un processo di rilassamento e di armonia interiore ed aiuta il fisico a guarire.

E’ evidente che un problema base della società moderna è lo stress cronico. Esso infatti sta minacciando, in un crescendo inarrestabile, la salute e la qualità della vita dell’uomo in tutto il mondo industrializzato. In Italia colpisce almeno due persone su tre. La medicina ha dimostrato che lo stress, tramite la risposta ad esso (reazione di stress), innalza la pressione arteriosa fino a danneggiare il cuore e le arterie, logora il cervello, abbassa le difese immunitarie, indebolisce la fertilità e la potenza sessuale, altera la respirazione e favorisce l’insorgenza di ansia e depressione, ostacola le funzioni digestive ecc.

Lo stress comporta tensione muscolare e questa può bloccare lo stato di benessere.
Il sistema muscolare costituisce un sistema ad alta priorità: quando è attivato, gli altri sistemi, come quelli responsabili della percezione delle sensazioni, dell’attenzione, delle attività cognitive ecc., sono in stato di relativo blocco, in quanto tale stato è legato all’esecuzione di azioni importanti per la sopravvivenza, come la fuga, l’attacco, la ricerca del cibo, di un partner sessuale, del nido. Qualsiasi attività fisica convulsa e rapida blocca i sensi.

Se si trangugia rapidamente il cibo non se ne apprezzerà il gusto, se siamo abituati a stringere pugni o mascella difficilmente il nostro corpo sarà veramente rilassato, difficilmente la nostra mente percepirà le sensazioni con la stessa intensità dei veri stati di relax. Vedremo, nel capitolo sui problemi muscolo-scheletrici, l’incidenza di tutto ciò.
A causa dei ritmi frenetici della vita moderna, il cervello diventa sempre più attivo e farà sempre più fatica a rallentare i propri cicli instaurando così la temibile escalation: stress cronico – insonnia – disturbi della memoria e della concentrazione – malattie psicosomatiche e neurodegenerative. Inoltre, l’eccessiva attività cerebrale corrispondente a un’eccessiva attenzione verso l’esterno, a scapito dell’ascolto dei bisogni del corpo, genera, come vedremo nel capitolo sui problemi organici, dispercezione corporea, ovvero una diminuita consapevolezza del proprio “io”.

Lo sapevate che il nostro organismo è in grado di produrre, se stimolato appropriatamente e in assenze di interferenze, miliardi di farmaci (endofarmaci) di gran lunga più potenti e specifici di quelli prodotti dalle industrie farmaceutiche e in più senza effetti collaterali? Finalmente anche la scienza occidentale è riuscita a dimostrare ciò che empiricamente si conosceva da millenni.
Noto a tutti è ormai il grande potere dell’effetto “placebo”, che in realtà altro non fa che attivare il processo di autoproduzione di farmaci dell’organismo, così come è noto che la maggior parte delle patologie è sotto l’influenza del sistema nervoso ortosimpatico.

Il sistema nervoso parasimpatico, al contrario, è attivo durante il rilassamento e gestisce il “Medico Interno”.
Inoltre, la produzione dell’ormone della crescita (che dura tutta la vita ed è indispensabile per la rigenerazione cellulare) e degli anticorpi è massima durante il sonno profondo (ritmo cerebrale delta) ovvero durante il dominio del parasimpatico. Risulta quindi evidente che per preservare e riconquistare la salute è indispensabile l’attivazione del sistema parasimpatico.

Al contrario una prolungata assunzione di farmaci ostacolerà, tramite un meccanismo di feed-back, la produzione degli endofarmaci.

Il massaggio grazie alle sue grandi grandi capacità rilassanti è certo una tecnica di elezione nel ripristino di un corretto funzionamento auto curativo dell’organismo. L’utilizzo del massaggio in concomitanza con terapie farmacologiche e/o psicoterapeutiche è in grado, grazie all’attivazione dei meccanismi descritti, di ridurre drasticamente i tempi di dipendenza dai farmaci e quindi di guarigione.
Mentre non esiste in realtà alcun farmaco in grado di combattere realmente lo stress, il massaggio, e in particolare i massaggi antistress, per la sua peculiarità di eliminare la tensione muscolare, di traghettare il sistema nervoso autonomo dal dominio dell’ortosimpatico (tipico dello stress) a quello del parasimpatico (tipico del rilassamento e della rigenerazione neurale e cellulare), di favorire una altera la respirazione più profonda e di ridare consapevolezza del proprio corpo (grazie al contatto con tutte le parti del corpo che risveglia le vie nervose “assopite”), è il mezzo più efficace per riottenere e preservare il corretto equilibrio psico-fisico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 MASSAGGIO AYURVEDICO AYURVEDA

 

 

Ayurveda significa “Scienza della vita”.


La medicina ayurvedica, nata in India circa 3000 anni fa, si basa su una concezione “olistica” dell’uomo, che considera il corpo inscindibile dalla mente.


Buone abitudini di vita, un’alimentazione sana ed il massaggio(visto come una sorta di “chirurgia” esercitata con le mani) sono ritenute fondamentali per la prevenzione delle malattie.
Il massaggio ayurvedico ha, quindi, antichissime origini indiane, le sue regole si trovano negli antichi testi che costituiscono la base della medicina ayurvedica: la Sushruta e la Charaka Samhita.
Il suo scopo principale è quello di ripristinare l’equilibrio dell’organismo e di mantene­re la salute fisica e mentale, è considerato un ottimo strumento per combattere lo stress ed un valido aiuto per la cura delle malattie, preserva le aree vitali del corpo (chiamate MARMA), mantenendole in ottime condizioni ed ha effetti di potenziamento sulle difese naturali.


Si può tranquillamente affermare che il massaggio ayurvedico rappresenta un sup­porto ideale da associare ad altri generi di cure di tipo alternativo o tradizionale.

 


 

Prima di una seduta è importante informare il massaggiatore delle proprie condizioni fisiche, è bene metterlo al corrente, per esempio, se si soffre di qualche disturbo cronico, se si è subito un intervento di recente, se negli ultimi tempi si è stati sottoposti ad ingessature.
In generale, qualsiasi dettaglio, che influenzi il proprio stato di salute, può essergli di aiuto: per la personalizzazione del trattamento, per indicargli le zone che hanno un bisogno maggiore e affinché prenda tutte le accortezze necessarie al caso specifico.


La riuscita della seduta, che ha una durata di circa 60/80 minuti, è, sicuramente, favorita anche dalle condizioni e dall’ambiente in cui si opera.


Per favorire la distensione ed il rilassamento, indispensabili per lavorare sul corpo, non potranno mancare, durante un trattamento: un ambiente calmo e tranquillo, adeguatamente riscaldato ed illuminato da una luce tenue; la diffusione di incensi ed essenze profumate; musiche rilassanti e mantra indiani (sono parole antiche considerate sacre, esse corrispondono a suo­ni che producono effetti distensivi sulla mente).

Il massaggio ayurvedico si avvale anche della “riflessologia plantare”, secondo questa tecnica, ogni punto della pianta del piede è collegato, tramite una terminazione nervosa, agli organi del corpo umano.
Maneggiando in modo adeguato i punti esatti della pianta del piede si ottiene, di riflesso, un massaggio della zona corri­spondente del corpo, permettendo l’intervento anche su aree non raggiungi­bili manualmente, come per esempio gli organi inter­ni.

Elenchiamo di seguito le più importanti proprietà di questa antichissima arte di massaggio:

·         1) Attivazione della circolazione sanguigna e linfati­ca, con un più facile nutrimento di tutti i tessuti.

·         2)Azione benefica sulla colonna vertebrale.

·         3) Effetti tonici sui muscoli.

·         4) Conseguenze positive sullo stato psicologico della persona.

·         5) Riequilibrio dei livelli ormonali.

·         6) Miglioramento dell’interscambio dei fluidi corporei con una più semplice eliminazione delle tossine.

·         7) Concreta azione sul sistema nervoso (è in grado di calmare o stimolare i nervi attraverso l’uso di tecniche diverse, è ottimo, quindi, per tutti i disturbi legati a tensione, ansia e nervosismo).

·         8) Azioni positive su insonnia, emicrania, stanchezza e digestione.

·         9) Efficace nelle slogature, contratture, distorsioni, tendiniti, stiramenti muscolari, edemi degli arti e crampi.

·         10) Effetti benefici per le donne in gravidanza (aiuta per il mal di schiena e per la circolazione).

 
Il massaggio ayurvedico è controindicato quando un dolore o un’infiammazione è in fase acuta (in caso di strappi o distorsioni importanti si deve aspettare da ventiquattro a quarantotto ore prima di massaggiare la zona traumatizzata, per lasciare all’infiammazione il tempo di ridursi).
Se si soffre di ipertensione o problemi di cuore il massaggio potrebbe essere indicato, ma è meglio prima consultare il medico; lo stesso vale in caso di flebiti o problemi circolatori particolarmente seri.
Le ferite aperte non vanno mai massaggiate, evitare il massaggio anche se si soffre di micosi o di altre malattie cutanee infettive per eludere i rischi di contagio ad altre persone. In ogni caso, la regola fondamentale da tener presente è questa: se si soffre di disturbi particolari e non si è sicuri del beneficio del massaggio, chiedere il parere del proprio medico o di un massaggiatore professionista.

Il massaggio ayurvedico è una parte della più ampia scienza della vita indiana, l’Ayurveda, che affonda le sue radici negli antichi testi sacri, i Veda.


L’Ayurveda è nota come scienza medica, ma soprattutto come scienza medica sacra e tale impronta resta in tutte le sue parti.

Anche il massaggio ayurvedico allora, è una tecnica la cui sostanza è sacra.


Non si tratta solo di tonificare i muscoli o di drenare la linfa; si tratta anche di trasformare le energie compresse e di consentire al corpo, sia fisico, sia energetico, di ristrutturarsi permettendogli di ritrovare la sua integrità e spiritualità.


Per il massaggio ayurvedico vengono utilizzate diverse manualità specifiche a seconda della costituzione della persona (Vata – Pitta – Kapha) o in base alle necessità di ognuno.

E’ ormai riconosciuto come uno stile di massaggio tra i più significativi, per la profondità della filosofia che lo accompagna e per la varietà delle tecniche possibili.


Il massaggio ayurvedico agisce su tre piani: sul piano fisico (rilassa il corpo, migliora l’elasticità dei muscoli, migliora la flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni, stimola la circolazione sanguigna e linfatica, nutre, tonifica e rassoda la pelle), sul piano psichico (toglie lo stress, riappacifica la mente, la calma, la distende) e sul piano spirituale

E’ senz’altro di aiuto sul piano fisico per i muscoli e le tensioni nervose, ma fatto nel modo corretto può progressivamente riportare ad una dimensione di noi che normalmente è dimenticata.
Il massaggio ayurvedico è avvolgente, rincuorante, ristrutturante; ridona forza ed energia, recupera le funzioni vitali; è una pratica sacra, e come tale può donare moltissimo.
Con il massaggio ayurvedico è possibile progressivamente riprendere contatto con la parte più profonda di se stessi, con la propria anima. E’ per questo che il massaggio ayurvedico viene anche chiamato “il massaggio dell’Anima”.

 

 



MASSAGGIO CALIFORNIANO

 

 

Il massaggio californiano è considerato uno dei massaggi più avvolgenti e rilassanti che coinvolgono tutta la superficie corporea agendo in maniera profonda anche sulla mente.

Il massaggio californiano è molto avvolgente, caratterizzato da movimenti fluidi, lenti e ritmici, con sfioramenti e pressioni sui muscoli e dolci stiramenti.

 

Il Massaggio Californiano è il RE dei massaggi definito anche massaggio sensitivo o massaggio rilassante psicosomatico o ancora massaggio anatomico.

 

Durante il Massaggio il nostro corpo viene omaggiato da movimenti ritmici, fluidi avvolgenti, dolcemente affettivi che fasciano l’intera superficie del corpo, da sfioramenti e pressioni sui muscoli e dolci stiramenti.


Riposa, calma liberando la mente dai pensieri, tonifica, agisce sul sistema muscolare sciogliendo le contratture e rendendo più elastiche le articolazioni. Stimola la circolazione sanguigna e linfatica, riattiva la vitalità della respirazione, favorisce la digestione e l’eliminazione delle tossine. Ha effetto benefico sull’attività mentale, sulle emozioni che affiorano uniforma la temperatura delle varie zone del corpo favorendo la circolazione delle energie vitali. Modella il corpo e lo ringiovanisce e in questo senso funziona come cura di bellezza.

 

 

Le mani di chi esegue il massaggio sono sempre a contatto con il corpo di chi lo riceve ed è quindi molto importante il contatto e la comunicazione tra le due persone. Il massaggio californiano si esegue con oli profumati e coinvolgendo ogni parte del corpo, dalla punta dei piedi fino alla testa.

L’origine
Il massaggio californiano è apparso all’inizio degli anni ’70 in California, come indica il suo nome, presso l’istituto Esalen, vicino a San Francisco.


La sua nascita è avvenuta nell’ambito dello sviluppo, negli Stati Uniti, di una serie di terapie che predicavano la liberazione del corpo, l’espressione dei sentimenti e l’equilibrio globale della persona.
I massaggi, infatti, erano associati a terapie di gruppo. E’ proprio in questo contesto “new age” che la tecnica del massaggio californiano si è pian piano sviluppata e si è professionalizzata, prima di diventare popolare e di estendersi al mondo intero, nel corso degli anni ‘80.
Si sono unite le tecniche della massoterapia svedese con pratiche tipiche degli indiani d’America. Il massaggio californiano riposa e rilassa, calmando e liberando la mente dai pensieri e dallo stress e riportando l’attenzione del paziente verso il proprio corpo.

 

 Il rituale


Il massaggio californiano, estremamente sensuale, si pratica sulla pelle nuda o, al massimo, coperta da indumenti intimi.


Il massaggiatore si serve di un olio che permette di rendere i gesti più scorrevoli e che, generalmente, è associato a oli essenziali profumati e rilassanti. La sua tecnica consiste nell’avvolgere e modellare il corpo nella sua totalità, alternando movimenti fluidi, leggeri o più profondi, che si concentrano per lo più sulla superficie della pelle.


Si tratta di gesti lenti, dolci ed ampi: è come se le mani eseguissero una coreografia armoniosa sul corpo. Questo, comunque, non impedisce al massaggiatore di seguire e rispettare le linee meridiane, i punti di riflesso e il tracciato muscolare del corpo.

 

I benefici


Il massaggio californiano è rivolto soprattutto a chi cerca un momento di vero relax, a coloro che hanno voglia di abbandonarsi e ritrovare l’armonia col proprio corpo.


Grazie alla sua dolcezza che risveglia i sensi, questo tipo di massaggio favorisce un rilassamento che giova soprattutto alle persone stressate e sovraffaticate. Stimolando dolcemente le numerose terminazioni nervose dell’organismo, stabilizza anche l’equilibrio nervoso. Esaltando l’interiorizzazione, permette di ritrovare la ricchezza dei sensi e di dare ascolto ai segnali che il corpo manda. Quindi, il suo effetto è fisico ma anche psicologico, poiché questo massaggio migliora, per riflesso, la percezione del corpo, l’ascolto, la autostima, e favorisce l’appagamento.

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